Quando una DONNA fa il suo ingresso in un’azienda (familiare)
Quello della successione aziendale è un tema di cui le aziende si devono occupare sempre più spesso, poiché attualmente è in atto un cambio generazionale. In Germania, p.e., 70.000 imprese familiari si trovano ad affrontare il grave problema del passaggio di consegne ai vertici.
In questi casi l’aspetto più importante è la scelta dei successori, nel limite del possibile, in seno alla famiglia o tra i collaboratori perché da anni conoscono l’azienda, il settore e la materia, spesso già da ragazzi. Inoltre dispongono della necessaria mentalità imprenditoriale dato che sin da giovani hanno seguito l’attività familiare, vantano la giusta sensibilità per gli aspetti importanti, conoscono i propri punti forti e le opportunità, così come i punti deboli e i rischi, che caratterizzano la quotidianità e che potrebbero condizionare il futuro.
Nella questione della successione aziendale, questi vantaggi vengono riconosciuti da molte imprese, come dimostra uno studio dell`istituto per la ricerca sul ceto medio, (Institut für Mittelstandsforschung) di Bonn: il 53% delle aziende familiari ricerca i propri successori nell’ambito familiare, il 18% sceglie un collaboratore e il 29% una persona esterna.
In passato era solitamente il figlio maschio a prendere in mano le redini dell’azienda, mentre le figlie non erano considerate “candidate papabili” e spesso venivano posizionate alla dirigenza per mera necessità.
Con il tempo quest’atteggiamento è lievemente cambiato e anche le donne, proprio per i vantaggi accennati poc’anzi, sono in grado di gestire con successo un’impresa, anche se decidono di portare avanti, nel contempo, carriera e famiglia. Naturalmente questo doppio incarico è molto oneroso e richiede una grande volontà, una buona organizzazione, oltre che il supporto di familiari e collaboratori.
Fondamentalmente, la successione aziendale non dovrebbe essere una scelta legata al genere, perché non è certamente quest’aspetto a determinare il successo o l’insuccesso di un’impresa, bensì la predisposizione personale, la volontà e l’accettazione di tutte le parti coinvolte.
La capacità (il sapere), la disponibilità (il volere) e la legittimazione (il potere) del successore deve essere determinante per la disciplina delle successioni.
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