Megatrend: siamo pronti?

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5441Megatrend: siamo pronti?
Horst Völser

Dando un’occhiata agli scenari futuri delineati da diversi istituti e scienziati, emergono soprattutto tre tendenze:

  • la digitalizzazione e la conseguente accelerazione
  • la connettività
  • la mobilità

La digitalizzazione ci offre informazioni rapidissime, cui possiamo accedere attraverso internet e le reti digitali nel giro di pochi minuti, se non secondi. Se da un lato ciò rappresenta un indubbio vantaggio, dall’altro può trasformarsi in un onere non indifferente.

Per sua natura, l’uomo è abituato a pensare in intervalli temporali relativamente lunghi e a prendere decisioni solo dopo approfondite riflessioni (un’eccezione è costituita dalle situazioni di pericolo). Tuttavia, la rapida divulgazione delle informazioni richiede una riposta altrettanto veloce, celando il rischio elevato di operare costantemente in “modalità pericolo”. Tale situazione produce a sua volta stress psichico e tensione fisica, necessari per stare al passo con le prestazioni richieste. Tutto ciò può andare bene per brevi periodi. Ma siamo certi di riuscire a convivere a lungo termine con tale pressione? Quali sono gli svantaggi legati a questo permanente “stato di alta tensione”? Com’è possibile mantenere la propria “normalità”, nonostante l’incalzante rapidità delle informazioni e, nel contempo, soddisfare le reazioni attese? Come possiamo ritrovare un “sano” ritmo personale?
La connettività, soprattutto quella digitale, offre vantaggi nel reperimento delle informazioni e nel riconoscimento di possibilità e opportunità. Questo fenomeno presenta benefici soprattutto per le persone più introverse, poiché consente loro di comunicare agevolmente attraverso SMS, e-mail o altri sistemi, senza rendersi personalmente “visibili”. D’altro canto, uno svantaggio risiede nell’impossibilità di arrivare a una vera conoscenza e a un dialogo “faccia a faccia”. Una relazione basata sulla fiducia richiede vicinanza: non per nulla, quando due persone stanno facendo conoscenza, si dice che si stanno “annusando”, un’attività impossibile a distanza.
Il terzo megatrend, ovvero la mobilità, è un fenomeno destinato ad aumentare grazie alle nuove soluzioni tecnologiche. In realtà, da sempre l’uomo è mobile: seguendo il suo istinto naturale, si sposta continuamente alla ricerca di condizioni migliori o di maggiore sicurezza, stabilendosi laddove crede di aver trovato la situazione ideale.

Questo tipo di mobilità si manifesta anche oggi in misura crescente: le persone lavorano dove ritengono sia più conveniente e vanno a vivere dove “si sentono a casa”.

Presumibilmente prenderà sempre più piede anche il trend dell’urbanizzazione con riferimento al lavoro, mentre le abitazioni si sposteranno gradualmente verso aree che, oltre a buone infrastrutture, sono in grado di offrire soprattutto natura, relax e opportunità ricreative nel tempo libero. Quale manifestazione secondaria, scompariranno i tradizionali modelli familiari (al mattino si esce di casa per andare al lavoro, a pranzo si fa ritorno per mangiare insieme e alla sera ci si ritrova nuovamente tutti): lavoreremo “da qualche parte” per 4 o 5 giorni, ma anche per intere settimane di fila, e quindi trascorreremo prolungati periodi a casa.

Questo tipo di mobilità metterà alla prova le strutture familiari tradizionali: lo stesso concetto di “famiglia” e la sua organizzazione sociale dovranno essere quindi ridefiniti.
Tutti e tre questi trend sono indissolubilmente legati l’uno all’altro, ma seguono percorsi autonomi. Ad oggi non è ancora chiaro quale sarà quello destinato a influenzare maggiormente la nostra vita.

Una cosa, però, è certa: chi saprà sfruttare queste situazioni per migliorare la propria vita, ne trarrà sicuramente vantaggio. Al contrario, chi si farà trascinare senza avere la forza di dire “no”, vivrà continuamente in una situazione di sovraccarico, pregiudicando così la qualità della propria vita.

Ciò nonostante, dobbiamo essere consapevoli che nulla è costante quanto il cambiamento: il successo è appannaggio di colui che si adegua e riesce sfruttare abilmente le novità. Fino ad oggi, chi è sopravvissuto non è chi si lamenta sempre, bensì chi sa cogliere le opportunità.