Gestione della liquidità, un fattore di successo per le PMI

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Gestione della liquidità,  un fattore di successo per le PMI
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Se i liquidi scarseggiano…

Per quasi tutte le aziende di medie dimensioni, la liquidità è una risorsa limitata e, pertanto, molto preziosa, la cui gestione rappresenta un elemento essenziale nella conduzione di un’impresa orientata al successo.

La liquidità è il lubrificante che assicura i processi giornalieri di un’azienda: se presente a sufficienza, garantisce la necessaria sicurezza per affrontare le situazioni imprevedibili che esulano dalla quotidianità. Inoltre, un’adeguata disponibilità di risorse liquide rafforza anche la posizione nelle trattative con finanziatori, clienti e fornitori. Le attuali difficoltà congiunturali, combinate con gli effetti negativi delle direttive di Basilea III sulle concessioni creditizie alle piccole e medie imprese, hanno accresciuto in misura considerevole il significato dell’autofinanziamento, attraverso la liberazione o l’ottimizzazione di risorse liquide in azienda.

Un’adeguata dotazione finanziaria è anche il requisito per uno sviluppo aziendale sano, divenendo così uno dei fattori di successo per tutte le imprese di medie dimensioni: in altre parole, only cash is king. Per questo, la gestione della liquidità è un elemento essenziale nella direzione di un’impresa orientata ai risultati, e si compone di due pilastri: il controllo della liquidità e la sua ottimizzazione.

 

Ciò che non può essere misurato non può essere gestito

La della liquidità non può essere l’esito di scelte casuali, ma dev’essere il frutto delle attività di pianificazione e controllo. Diversamente dal monitoraggio dei risultati, che in molte imprese di medie dimensioni avviene sulla base dei dati economici di breve termine, spesso con cadenza mensile, pianificazione e controllo della liquidità devono svolgersi con intervalli notevolmente più ravvicinati, che in molti casi potrebbero essere anche settimanali.

L’arco temporale delle previsioni dovrebbe aggirarsi intorno ai sei mesi ma, a seconda dell’attività (ad es. progetti a lungo termine, oscillazioni stagionali), può essere anche notevolmente più lungo. Alcuni strumenti di pianificazione e controllo semplici ed efficaci possono essere, ad esempio, strutturati su base Excel e collegati con i dati della contabilità finanziaria.

A tale proposito, aggiornamento e accuratezza sono ineludibili nella contabilità finanziaria, oltre a consentire regolari raffronti tra situazioni teoriche ed effettive, impiegate in un’ottica di aggiornamento dinamico della pianificazione della liquidità. L’esperienza c’insegna che, in molte imprese, esistono potenziali non adeguatamente sfruttati. Anche nel periodo successivo alla crisi finanziaria, in cui molte aziende hanno dovuto necessariamente occuparsi del miglioramento dei potenziali di liquidità, molte opportunità sono rimaste inutilizzate. Gli elementi illustrati di seguito non sono stati creati con una bacchetta magica, ma semplicemente ricavati dalla “cassetta degli attrezzi standard”, che dovrebbe essere largamente conosciuta. In realtà, spesso, questi strumenti non vengono impiegati coerentemente.

 

La gestione dei crediti

Proprio in quest’ambito si celano potenzialità enormi: normalmente, un elevato numero di fatture impagate è il segnale certo di una gestione scadente. Spesso, le imprese si attendono maggiori fatturati dai loro clienti, solo per aver concesso loro una dilazione di pagamento o la rinuncia ai solleciti, ma si tratta di una pericolosa illusione. Insieme ai ricavi in crescita e a una migliorata situazione degli ordinativi, di solito tendono ad aumentare anche i crediti aperti. L’imprenditore funge così da banca per i suoi clienti, sottraendo liquidità all’azienda, pur avendone urgente bisogno. Eppure, le potenzialità, spesso, sono presenti già in fase di fatturazione: è essenziale che le prestazioni vengano messe in conto con la massima tempestività e non solo a cadenza mensile o con intervalli ancora più ampi. Se possibile, già durante la fase di produzione dei servizi dovrebbero essere emesse fatture in acconto, oltre a verificare se i termini di pagamento possano essere accorciati.

Un notevole miglioramento può essere ottenuto con l’introduzione di un sistema coerente di solleciti: ciò non significa solo provvedere all’invio tempestivo, senza eccezioni, ma anche adoperarsi per dare seguito con i fatti, ottenendo laddove necessario i relativi provvedimenti ingiuntivi. Se, nei singoli casi, non si riesce ad assicurare il pagamento, è bene pensare a un’adeguata tutela dei crediti aperti. In base alla nostra esperienza, una riduzione della soglia di tolleranza rispetto alle condizioni di pagamento, è accolta solo raramente in maniera negativa, ma in generale comporta guadagni in termini di liquidità.

Uno strumento poco impiegato dalle PMI per assicurarsi la necessaria liquidità è l’assicurazione dei crediti commerciali, un servizio impiegabile in molti casi per ottenere almeno una tutela di base: non di rado, ha salvato un’impresa di medie dimensioni. Infine, può valer la pena valutare il factoring, allo scopo di ottimizzare la gestione dei rapporti con i propri clienti. Si tratta della regolare cessione dei crediti a un istituto specializzato, che garantisce all’imprenditore le necessarie risorse liquide prima ancora della scadenza, quindi con molta tempestività. Spesso, l’istituto di factoring si fa carico anche della gestione dei debiti, tra cui rientrano le operazioni legate ai solleciti e all’incasso. La tendenza di uno spostamento verso tranche finanziarie di entità modeste conferma che il factoring è una valida opportunità per molte PMI. In tale contesto, è essenziale un attento raffronto delle principali condizioni, con particolare riferimento al rischio d’insoluti, ai termini di pagamento e alle commissioni.

 

Le giacenze costano

Se è vero che un magazzino pieno rappresenta una sicurezza nel processo produttivo di un’impresa, poiché garantisce la massima capacità operativa, è anche vero che necessita di un finanziamento che, a sua volta, genera costi e vincola risorse. Un’analisi della politica di approvvigionamento fa emergere spesso ulteriori potenziali di liquidità: verificando periodicamente la frequenza di rotazione delle materie prime e sussidiarie, dei beni di consumo e degli articoli commerciali, possono emergere aree di miglioramento. L’importante è mettere coerentemente in pratica queste acquisizioni, ad esempio, mediante ridefinizione dei momenti d’acquisto o attraverso accordi con i fornitori in merito alla concreta possibilità di ordini di copertura.

 

I fornitori, importante fonte di finanziamento

Il “credito fornitore” costituisce un’importante fonte di finanziamento e liquidità per le piccole e medie imprese.Anche in quest’ambito, attraverso la definizione e il rispetto di alcune semplici regole, possono essere ottenuti significativi miglioramenti. Di regola, è opportuno impiegare la liquidità ottenuta dalle misure descritte al fine di assicurarsi introiti sotto forma di sconti. Contemporaneamente, sono da evitare i pagamenti prima delle scadenze: la prassi prevede infatti che, per il calcolo del termine di pagamento, non venga utilizzata la data riportata sulla fattura, bensì quella di ricezione del documento. Inoltre, eventuali fatture errate dovrebbero essere restituite, se ciò può comportare un allungamento dei termini. Anche una semplice misura, come lo spostamento dei flussi di pagamento dal fine settimana all’inizio di quella successiva o a fine mese, può contribuire a un incremento della liquidità.

 

Evitare investimenti, dimensionare correttamente, stabilire i termini e finanziare

Le misure innanzi descritte mirano soprattutto all’ottimizzazione del cosiddetto working capital (attivo circolante), seppure anche le decisioni riguardanti il finanziamento delle immobilizzazioni possano avere riflessi sul margine finanziario e di liquidità. In particolare, il finanziamento d’investimenti in capitale fisso, attraverso il leasing o un prestito mirato,puòcontribuire ad alleggerire la linea di credito. Inoltre, il leasing comporta uno sgravio del bilancio e un miglioramento della percentuale di capitale proprio, che di regola si traduce in migliori condizioni finanziarie.

 

Correlare correttamente la gestione della liquidità

Una gestione oculata e coerente della liquidità non implica necessariamente la creazione di nuove figure in azienda: molto più importante è collegare le risorse presenti nel sistema finanziario e contabile a un’adeguata definizione degli obiettivi. Laddove ciò non sia possibile all’interno dell’impresa, può essere opportuno avvalersi di esperti esterni, sia per singoli casi sia per progetti di monitoraggio e consulenza continua.